Vita LGBT

Bandiera arcobaleno: Storia, significato e simbolo di orgoglio LGBTQ+

Daniele - Gayly Planet |

Bandiera arcobaleno: Storia, significato e simbolo di orgoglio LGBTQ+

Durante il mese di giugno, le città si tingono dei colori della bandiera arcobaleno, simbolo della resistenza e della visibilità della comunità LGBTQ+. La presenza delle bandiere arcobaleno è sempre più diffusa sia utilizzandola sui balconi e durante i Pride, ma anche per realizzare prodotti commerciali dedicati alla comunità LGBTQ+. Diventando sempre più un simbolo positivo e condiviso, la bandiera rainbow è diventata con il tempo qualcosa di politico, rivoluzionario e importante, al punto da essere stata utilizzata pubblicamente anche in occasioni di grande visibilità, come al Met Gala, dove celebrità come Lena Waithe l’hanno indossata, incarnando fieramente l’essenza di un supereroe queer.

La bandiera arcobaleno, con il suo importante significato, nacque nel 1978 grazie alla creatività di Gilbert Baker, un artista queer di San Francisco con un budget di soli $1.000. Baker, originario del Kansas, si trasferì a San Francisco dopo aver servito nell’esercito americano e una volta congedato con onore nel 1970, decise di rimanere nella città californiana per perseguire la sua passione per il design. La storia della bandiera arcobaleno, spesso chiamata bandiera gay o bandiera Pride, è ricca di orgoglio e storie di inclusione e lotta dell’intera comunità LGBTQ+, e di seguito scopriremo tutti i segreti di questo importante simbolo.

Gilbert Baker e Harvey Milk: agli albori del movimento gay

La domande che moltissime persone si chiedono sono proprio “chi ha inventato la bandiera arcobaleno?” e “come nasce la bandiera arcobaleno?”. Questa è un’incredibile storia e ci porta indietro al 1974. Gilbert Baker, dopo essersi congedato dall’esercito americano decise di stabilirsi a San Francisco, dove venne presentato al nascente attivista gay Harvey Milk che gestiva un negozio di fotografia nel quartiere Castro a San Francisco. Milk, come sappiamo, avrebbe coperto nel 1977 una poltrona come supervisore di San Francisco, diventando il primo uomo apertamente gay mai eletto in un pubblico ufficio in California. Insieme allo scrittore Cleve Jones e al regista Artie Bressan, Milk fece pressioni a Gilbert Baker affinché creasse un emblema, un simbolo, riconoscibile per l’emancipazione della comunità queer. Gilbert Baker, che all’epoca lavorava come designer, cominciò per anni a studiare i simboli utilizzati dalla comunità LGBTQ+ e durante le celebrazioni americane di quegli anni, finché non ebbe l’idea definitiva. E sono proprio le parole di Gilbert Baker che ci raccontano questa genesi.

Come comunità, sia locale che internazionale, le persone gay erano nel mezzo di uno sconvolgimento e di una battaglia per i diritti umani per chiedere maggiore potere, e prenderselo senza aspettare il permesso. Questa era la nostra nuova rivoluzione: una tribale, individualistica e collettiva visione. Ci serviva un nuovo simbolo!

Pensai alla bandiera americana e alle sue tredici stelle e strisce, alle colonie che fuggirono dall’Inghilterra scappando negli Stati Uniti. Pensai al tricolore rosso, bianco e blu della rivoluzione francese e a come entrambe le bandiere devono la loro creazione a una battaglia, una ribellione e una rivoluzione. Pensai che la nazione gay dovesse avere una bandiera che proclamasse la propria idea di potere.

Gilbert Baker

Da qui la nascita della prima bandiera arcobaleno, che fu usata per la prima volta proprio da Harvey Milk durante la San Francisco Gay Freedom Gay Parade nel giugno del 1978 e nella sua versione originale a 8 colori. Purtroppo qualche mese dopo Milk venne assassinato, e la bandiera divenne uno dei simboli più potenti della comunità LGBTQ+ che nel corso dei due anni seguenti continuò a utilizzarla, apportando però qualche modifica, e di seguito scopriremo tutti i suoi segreti e l’evoluzione.

La bandiera divenne talmente tanto famosa da diventare il simbolo nel mondo della comunità LGBTQ+, anche se Gilbert Baker, morto nel 2017, non divenne mai ricco per la bandiera arcobaleno, perché per suo volere fu resa disponibile con pubblico dominio, per renderla volutamente il simbolo di solidarietà nel movimento LGBTQ+.

Sin dal momento in cui la bandiera arcobaleno è stata disegnata, la rainbow flag ha creato una mitologia tutta sua che Baker “capì essere qualcosa che non poteva controllare”, come scrive il suo caro amico Charles Beal, manager della fondazione a Baker intitolata. “Lui volutamente non volle coprire con copyright la bandiera perché voleva che diventasse patrimonio di tutti”. Tra l’altro una delle curiosità su questa bandiera è che la sua prima versione è ancora esistente, ed è conservata e in esposizione al MoMa Museum a New York City, ed è uno dei cimeli più importanti per la comunità LGBTQ+

Bandiera arcobaleno: una storia di lotta e orgoglio

Quando la bandiera arcobaleno fu svelata nel 1978 da Gilbert Baker, i colori erano fucsia, rosso, arancione, giallo, verde, turchese, indaco e viola. Nei due anni successivi il design cambiò però per diverse ragioni. A quel tempo, il fucsia era un colore non standardizzato nelle fabbriche che producevano tessuti e quindi realizzare quella fascia colorata aveva un costo troppo alto per la realizzazione. Mentre il turchese e l’indaco si fusero insieme e furono sostituiti dal blu royal quando gli organizzatori del San Francisco Gay Freedom Day Parade vollero dividere la bandiera in due per poterla far sventolare con colori pari su entrambi i lati della strada. Ma qual è il significato dei colori della bandiera arcobaleno?

Che cosa significano i colori della bandiera arcobaleno?

A cosa corrispondono i colori LGBTQ+ della bandiera arcobaleno è qualcosa che si perde nella storia e quasi nella leggenda. Ci sono diverse versioni sul significato dei colori, ma in base a quanto descritto dalla fondazione Gilbert Baker, ogni colore ha un significato spirituale, una cosa molto tipica e diffusa negli anni ’70, specialmente negli ambienti hippy molto diffusi a San Francisco. Ecco il significato dei colori della bandiera originale a 8 strisce.

Fucsia Sesso
Rosso Vita
Arancione Guarigione
Giallo Luce del sole
Verde Natura
Turchese Magia/Arte
Indaco Serenità
Viola Spirito

Come abbiamo detto, la bandiera arcobaleno è poi cambiata con il tempo, andando a eliminare il colore fucsia e unendo il turchese e indaco trasformandolo in blu. Per questo motivo, e per mantenere viva la tradizione di dare un significato spirituale a ogni parola, questi di seguito sono i significati dei colori della bandiera arcobaleno del Pride comunemente usata adesso:

  • Rosso = Vita
  • Arancione = Guarigione
  • Giallo = Luce del sole
  • Verde = Natura
  • Blu = Armonia
  • Viola = Spirito

Una bandiera arcobaleno per sostituire il triangolo rosa utilizzato fino a quel momento

Monumento a Sitges in ricordo dell’omocausto – Credit: DepositPhotos

Nel corso della storia, le persone gay, specialmente in culture poco inclusive, hanno sempre usato abiti e accessori colorati come una forma di comunicazione non verbale per comunicare e mandare segnali agli altri uomini circa il proprio orientamento sessuale, interessi e desideri. Per esempio Oscar Wilde era famoso perché indossava spesso abiti di colore verde brillante o un garofano verde che divenne il simbolo segreto per capire che si era gay, senza doverlo dire apertamente.

Ma uno dei simboli più diffusi fino all’arrivo della bandiera arcobaleno era il triangolo rosa, simbolo usato durante il periodo nazista da attaccare sulle maglie delle persone omosessuali, per renderle riconoscibili. Per questo motivo, e per riappropriarsi di un simbolo e usarlo in modo politico, la comunità LGBTQ+ e specialmente quella degli uomini gay, usava il triangolo rosa durante le manifestazioni e proteste.

Baker voleva creare un nuovo simbolo che portasse con sé una leggerezza nuova e per questo decise di incorporare nella bandiera arcobaleno tanti colori brillanti, così che fosse un simbolo coerente con la comunità LGBTQ+. E proprio a proposito del triangolo rosa, Gilbert Baker scrisse che questo “era un simbolo utilizzato dai Nazisti come mezzo di oppressione. Sentivamo tutti la necessità di avere un nuovo simbolo che potesse essere positivo, una vera e propria celebrazione d’amore”.

La bandiera arcobaleno e il Mago di Oz

Uno dei miti più persistenti sulla bandiera arcobaleno è che fu anche un’ispirazione intenzionale di della canzone “Over the rainbow” cantata da una delle icone della comunità LGBTQ+ dell’epoca, Judy Garland, e tratta dal film “Il Mago di Oz” del 1939.

Questa storia però non è del tutto vera, e lo racconta proprio Beal della fondazione Baker, che però ne comprende i motivi e non li smentisce del tutto. La star del film, Judy Garland, è stata amata dal pubblico gay quando era in vita ed è tutt’ora un’icona queer. Inoltre la Garland è anche culturalmente legata ai modi di Stonewall, che sono considerati come l’inizio del moderno movimento LGBTQ, datato 28 giugno 1969, proprio 24 ore dopo i funerali dell’attrice.

Baker, a detta di Beal, non era scocciato da questa idea che per lui era addirittura accattivante. Dopotutto esattamente come Dorothy, anche Baker veniva dal Kansas.

Reinterpretazioni della bandiera arcobaleno e nuovi colori

La bandiera arcobaleno è stata reinterpretata tante volte nell’arco degli anni, e sono anche stati aggiunti altri colori. Nel 2017 a Philadelphia fu mostrata per la prima volta una nuova bandiera arcobaleno con una nuova striscia nera e una marrone a rappresentare le persone di colore che per tanto tempo si sono sentite “emarginati, ignorati e talvolta intenzionalmente esclusi” dalle celebrazioni del Pride.

Questa bandiera fu creata appositamente dopo che in alcuni bar della città a diverse persone di colore è stato negato l’ingresso con la scusa di non rispettare il dress code. Ma la versione rivisitata ha causato molte controversie e critiche, perché aggiungere i due nuovi colori è stato visto come poco rispettoso nei confronti di Baker. Ma è sempre Beal a placare le critiche dicendo che “Baker l’avrebbe amata. Non era così legato all’utilizzo che si faceva della bandiera e probabilmente avrebbe aggiunto lui stesso i colori alla rainbow flag”.

A seguito di questa versione ne sono state create di altre, adesso estremamente diffuse e che vengono utilizzate per sottolineare la necessaria inclusione di tutte le persone che appartengono alla comunità LGBTQ+.

Bandiera arcobaleno Progress Pride Flag

La versione Progress Pride Flag della bandiera arcobaleno è tra quelle nuove, la più diffusa e utilizzata, specialmente a seguito dei movimenti conosciuto come Black Life Matters. La nuova versione include sia il nero e il marrone in riconoscimento delle persone di colore della comunità LGBTQ+, ma inserisce anche i tre colori della bandiera trans. È stata creata da Daniel Quasar e l’utilizzo dell’immagine è regolato dai diritti Creative Commons con Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International

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Bandiera arcobaleno Intersex-inclusive Pride Flag

La Intersex-inclusive Pride Flag è l’ultima bandiera arcobaleno diventata virale e largamente diffusa. Creata nel 2021 da Intersex Equality Rights UK, questa bandiera vuole essere ancora più inclusiva inserendo i colori della bandiera intersex. Una volta lanciata, è stato immediatamente possibile vederla ovunque anche grazie alla liberà di ogni persona di poter utilizzare la grafica liberamente visto che la bandiera è di pubblico dominio.

Ma oltre a queste bandiere ce ne sono tantissime altre, create da artisti e persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, per poter rappresentare al meglio ogni genere e orientamento sessuale e amoroso della comunità.

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