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Storia e cultura gay di Firenze: 6 curiosità

Daniele - Gayly Planet |

Storia e cultura gay di Firenze: 6 curiosità

6 curiosità sulla storia gay e sulla cultura gay di Firenze

Firenze, come la Toscana in generale, è sempre stata una città inclusiva e libera, sin dal Rinascimento quando artisti gay e pensatori decidevano di vivere qui proprio per l’ambiente aperto e tollerante nei confronti delle nuove arti e della libertà di espressione.

Guida e curiosità su Firenze gay

Giotto, Michelangelo e Leonardo da Vinci non a caso scelsero Firenze per creare alcuni dei loro più incredibili capolavori, ma perché proprio questa città era tra le più gay-friendly di tutte? Ecco tutte le curiosità gay che ancora non conosci.

Matrimoni gay fino al 1432

Firenze era conosciuta in tutto lo stivale come la città delle libertà, dove gli uomini potevano addirittura celebrare la loro unione. Essere gay qui era talmente tanto tollerato da spingere le città vicine, ben più omofobe, a intraprendere delle azioni per fare in modo che questa “moda” non invadesse anche altri luoghi. Per esempio a Genova c’era una norma che impediva l’assunzione di insegnanti fiorentini per evitare che mettessero a rischio la sessualità degli studenti, mentre San Bernardino da Siena invitava i fedeli a sputare sul pavimento di Santa Croce in Firenze. Ma mentre gli altri paesi erano contro la sodomia, a Firenze gli uomini continuarono a vivere apertamente la propria sessualità, arrivando a celebrare veri e propri matrimoni riconosciuti pubblicamente.

Un quartiere gay nel 13° secolo

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Ecco, non è definibile propriamente come un quartiere gay, ma la strada Chiasso del Buco era conosciuta come una vera e propria gay street grazie all’osteria del “Buco”, frequentata dalla comunità gay dell’epoca. Qui si veniva con i propri compagni o per conoscere qualche nuovo uomo.

Il primo Pride nella storia del mondo

In pochissimi sanno che una delle prime rivolte per i diritti della comunità gay avvenne proprio a Firenze, nel 1512, ben prima dei moti di Stonewall del 1969. Il 13 agosto di quell’anno un gruppo di 30 aristocratici, si facevano chiamare “I compagnacci”, fece irruzione nel palazzo del governo chiedendo che venissero abrogate le leggi contro la sodomia create nel 1432. Il 16 settembre gli spagnoli costrinsero l’allora capo del Consiglio maggiore a scappare, permettendo il ritorno dei Medici che accolsero subito la richiesta, cancellando le leggi contro la sodomia.

Florenzer: gay in tedesco

Già nel ‘400 Firenze era conosciuta come una città dai costumi liberali, e l’omosessualità era diffusa a tal punto che in Germania per indicare si usava chiamarli “fiorentini”, ovvero Florenzen.

I Medici: una famiglia fuori dal comune

I Medici hanno dominato Firenze per tantissimi anni e anche grazie a loro, soprattutto a Firenze c’è stata un’altissima tolleranza nei confronti dell’arte e della scienza. Per questo motivo non è difficile pensare che nella famiglia ci siano stati tanti uomini pubblicamente gay: Papa Leo V (Giovanni dei Medici), Ferdinando II e Giovanni Gastone dei Medici.

La tomba degli amanti

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Pico della Mirandola è uno dei tantissimi artisti gay che hanno vissuto a Firenze. Aveva una storia pubblica con un altro uomo quando entrambi furono uccisi con dell’arsenico, per motivi sconosciuti. Vennero seppelliti insieme, nella Chiesa di San Marco a Firenze dove tutt’ora si possono vedere, e sulle tombe si può leggere in latino “Quorum animos in vita coniunxit Amor” (Queste anime si amarono).

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